martedì 11 febbraio 2014

DOTTORI E DOLORI - Ep. 1

Qualunque cosa tu abbia pensato, sei in errore, figliolo.
Sono tre settimane che sto senza voce.

Per il mio coinquilino è una grazia del cielo, quantomeno perchè ora quando mi picchia i vicini non si lamentano più.

La cosa però è iniziata a diventare fastidiosa, vista la mia attività pseudo-canora, perciò mi sono deciso e sono andato dall'otorino-laringoiatra (che è quello che ingoia due volte).

Mi ha fatto un esame con un tubicino che entrava nel naso ed arrivava fino alle corde vocali... non ha fatto male, ma ho iniziato a lacrimare a fiotti.

Non piangevo così tanto da quando è morto Artax, il cavallo di Atreyu.

O Hutch in "Turner & il Casinaro".

O quando da adolescente in perenne friend-zone mi vedevo "Harry ti Presento Sally". Da solo.
(Sono abbastanza sicuro che in un paio di quelle occasioni mi fosse anche spuntata una vagina).

O da quando mi hanno tolto il dente del giudizio e, a fine intervento, l'assistente ha esclamato tutta allegra "Questo ragazzo è proprio in gamba, gli ho somministrato metà della dose di anestetico necessaria e non ha battuto ciglio..!"

In realtà soffrivo come Ron alla sua prima notte d'amore con Lucio Dalla;
l'unica differenza è stata che quando il dentista mi ha messo le dita in bocca non gliele ho succhiate.

Comunque dopo l'exploit di quella infermiera sono un po' morto dentro.

...

Nella mia vita posso contare un po' di trascorsi traumatici, ora che ci penso.

Troppe lacrime, tante da chiedermi come abbia fatto a non disidratarmi durante la mia infanzia e adolescenza.
Considerando tra l'altro che in quest'ultima avevo scoperto un modo nuovo e interessante di perdere liquidi, ma questo è un altro discorso.

Tornando al topic originale, ora per risanare la condizione delle mie corde vocali mi è stata affibbiata una dieta particolare. Nel senso che è particolare se mangio.
Credo di aver capito quale sia l'elemento discriminante: "Ha un peso specifico? Non mangiarlo."

Mi si suggerisce di mangiare il bianco dell'uovo.

Il.
Bianco.
Dell.
'.
Uovo.

Ora non so voi, ma un amico di mio cugino di secondo grado lo guardava Paint Your Life con Barbara su Real Time, e con il bianco dell'uovo da solo ci si fa tipo la vernice e cose simili, non lo si mangia.

E' come la Margherita senza la Mozzarella.
Come Romeo senza Giulietta.
Come Al senza Bano.

E anche qui, come dal dentista di prima, muoio un po' dentro.

Aspetto il prossimo acciacco da far vedere ad un dottore per farmi ammazzare un altro pezzettino,
così che un giorno, come scrive Molière ne "L'Amore Medico", possa dire che sono "morto di quattro medici e due farmacisti".

Arrivederci al prossimo Check Up,
Potowotominimak/ C.A. Fiaschi



Finale pomposo e saccente, bravo. Citazione azzeccata, autore famoso ma poco esplorato. 
Se ne accorgeranno e penseranno che sei un uomo colto o che hai usato Wikipedia. Lasciali fare. Non sospetteranno mai che il tuo ghost-writer sono io: Paolo Del Debbio.