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La metafora della vita: è breve e quando finisce puzza. |
Mi sono accorto che in questi giorni sto fumando parecchio.
E' deprecabile, ma è un dato di fatto: mi piace fumare.
E' deprecabile, ma è un dato di fatto: mi piace fumare.
C'è anche un certo gusto narcisista nella sigaretta... ti rende figo, intrigante.
Vivrò sette anni di meno, ma me ne andrò "cool".
Vivrò sette anni di meno, ma me ne andrò "cool".
Poi appunto non è che i non-fumatori non muoiano...anzi, quando arriveranno malati dal medico quello gli dirà: " 'zzarola, fossi stato fumatore avremmo avuto la tecnologia per aiutarti!".*
Polmoni d'acciaio, tende ad ossigeno, tubi, valvole: quando morirò sarà come andare da Trony.*
Nel frattempo ho provato con le sigarette elettroniche, ma tutte quelle che ho comprato non funzionavano: anche se tiravo e mettevo la fiamma dell'accendino al massimo, mi si rompevano.
Così ho abbandonato e sono tornato al fai da te... so a cosa state pensando maliziose canaglie, ma intendo le SIGARETTE FAI DA TE, il tabacco, insomma.
Perchè se c'è una cosa più cool che fumarsi una sigaretta, questa è fumarsi il drummino.
Ti lascia sempre il dubbio: il tizio che hai davanti sarà un bravo ragazzo o un vaccaro selvaggio..?
Oh, è così "Bad Boy".
Poi il rimando alle sigarette-di-droga-così-popolari-tra-i-giovani è evidente, salta in mente a chiunque.
L'altro giorno (true story) passeggio per un centro commerciale all'aperto e intanto mi giro un po' di tabacco, quando una signora sulla settantina, seduta su una panca, mi fissa.
Sta esaminando i miei gesti. Mi giudica, è lampante.
Starà pensando "Drogato" o "Mollaccione" o "A laurà, barbùn!", non lo so, ma il suo sguardo è tipo quello de la Monna Lisa: ce l'ho sempre addosso, non importa in che angolazione mi metta. Questa caratteristica potrebbe calzare anche per i miei genitali.
Il sillogismo è semplice. Dunque i miei genitali sono la Monna Lisa.
Il sillogismo è semplice. Dunque i miei genitali sono la Monna Lisa.
Ma la cosa più importante al momento è che lo sguardo della vecchietta è come i miei genitali.
Decido di fermarmi e, per rendere palese che non sto facendo niente di losco, finisco di girare la sigaretta a bella posta e l'accendo. Allorchè la signora si alza, mi si avvicina con quegli occhi carichi di cataratta e sdegno, e mi fa:
"Se vuoi vendere robaccia ai ragazzini hai sbagliato strada. Qua la vendo io."
Le ho lasciato il portafoglio e me ne sono andato.
Ovviamente sul finale ho scherzato, ma il resto della storia è vera (sia il sillogismo Gioconda/Pene che la parte sulla vecchia che mi giudicava), a dimostrazione che il gesto del rollare sia percepito da tutti come "nasty", anche solo a livello inconscio.
Ma, escludendo le implicazioni sociali o sanitarie,
il problema attuale e concreto per chi fuma è l'alito:
Mina diceva
"E poi, e poi se un uomo sa di fumo/ Ma sì, ma sì è veramente un uomo",
aggiungendo alfine
"E un bacio vale dieci dato da te".
Chi ha baciato un fumatore sa cosa voglia dire questa frase.
E non so perchè ma non penso sia propriamente un complimento.
Una decina d'anni fa ancora non ero nel pieno del vizio, e ho frequentato per un mesetto una fumatrice accanita: il primo bacio è stato come leccare un posacenere.
Poi il resto sapeva di pesce, ma quello è normale.
Poi il resto sapeva di pesce, ma quello è normale.
Arrivederci al prossimo sproloquio,
Potowotominimak/ C.A. Fiaschi
*Mutuato da Bill Hicks. Non ci sono Paragony.
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